"Al Condominni" poesia brillante in dialetto parmigiano di Bruno Pedraneschi,letta da Enrico Maletti

Estratto di un minuto del doppiaggio in dialetto parmigiano, realizzato nell'estate del 1996, tratto dal film "Ombre rosse" (1939) di John Ford. La voce di Ringo (John Wayne) è di Enrico Maletti


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martedì 16 dicembre 2008

GIOVEDì 18 DICEMBRE, ore 17.00 Libreria Battei, strada Cavour - Parma Presentazione del libro CONEGLIANO RICORDI DI VITA CONTADINA di Sergio Boscarato


(Testo solo in Italiano)

INVITO

GIOVEDì 18 DICEMBRE, ore 17.00
Libreria Battei, strada Cavour - Parma

Presentazione del libro

CONEGLIANO
RICORDI DI VITA CONTADINA
di Sergio Boscarato generale di Corpo d'Armata dei
Carabinieri
(DARIO DE BASTIANI EDITORE)
Intervengono
FERDINANDO SANDRONI Dir. Agenzia per il Decentramento e l'Associazionismo - Comune di Parma
GIUSEPPE MARCHETTI critico letterario
ANTONIO BATTEI editore

Recensione di Leopoldino Miorin
«Sergio Boscarato, è un Generale dei Carabinieri che dopo 50 anni vissuti nell’Arma è ora in pensione. Ha vissuto e operato in diverse città italiane per poi fissare a Parma la sua attuale residenza.Coneglianese di Campolongo, la frazione sud della Perla del Veneto, è nato e ha trascorso l’infanzia e parte della giovinezza in questo territorio, dove le sue radici sono state e sono ancora fortemente ancorate. In questo suo secondo libro l’Autore racconta la storia della sua famiglia, numerosa come tutte le famiglie contadine di un tempo e descritta con amore e rimpianto in una serie di racconti nei quali ritroviamo i suoi ricordi più vivi di quegli anni. Ecco così che gli affetti familiari, la vicinanza attiva dei compaesani, il lavoro nei campi e la comunità della Parrocchia, sono fonti di aneddoti incentrati in quel modo di vivere ormai dimenticato. Lui stesso sottotitola la sua opera come Ricordi d’infanzia e della cultura contadina ormai tramontata. Scorrono così sotto i nostri occhi le precise descrizioni di quelle attività che un tempo scandivano il fluire delle stagioni nella vita dei contadini; dall’aratura alla semina, alla trebbiatura, alla vendemmia, alla solennità delle feste consacrate ; e poi il Natale con la suggestione del Presepio, il nuovo anno col Te Deum in Chiesa, la Settimana santa e i suoi riti sempre uguali e sempre diversi, la festa del Patrono.. Sono tutti descritti con dovizia di particolari e coinvolgono il lettore in un vissuto che si sente da subito vero e indelebile, uguale a quello di tante esistenze analoghe. Ma anche la attenta osservazione della natura circostante, nella vita di tutti i giorni, ha la sua parte in questi racconti che fanno trasparire una malinconia e una tristezza riscattata però dalla fierezza e dall’orgoglio per le proprie origini. Emerge anche, in questo libro, la profonda fede in Dio dell’Autore e una sua marcata religiosità che appare in modo più evidente in alcuni racconti, cito per tutti La Settimana Santa.Volendo pescare nei nostri ricordi scolastici, direi che leggendo quegli episodi vengono alla mente i versi di Leopardi che parlavano della vita contadina del villaggio, così simile a quella Campolongo descritta da Sergio Boscarato in questo suo libro autobiografico»

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