"Al Condominni" poesia brillante in dialetto parmigiano di Bruno Pedraneschi,letta da Enrico Maletti

Estratto di un minuto del doppiaggio in dialetto parmigiano, realizzato nell'estate del 1996, tratto dal film "Ombre rosse" (1939) di John Ford. La voce di Ringo (John Wayne) è di Enrico Maletti


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sabato 9 marzo 2013

Ricordo di LUIGI FRIGERI. Questa sera a TV Parma ore 21 la lettura di “La Congiura di Fevdatäri” . Storia di Parma del 1612 scritta da Alfredo Zerbini in puro dialetto parmigiano. Con Luigi Frigeri, Enrico Maletti, Peppino Spaggiari e Anna Berta Ceci.




(Foto di Cristina Cabassa)
(Clicca sulla foto per ingrandirla)
Questo capolavoro in dialetto parmigiano è stato scritto dal poeta Alfredo Zerbini nel 1947. L’argomento è la congiura del 1611-1612 ordita dai feudatari parmensi contro Ranuccio I° Farnese quarto Duca di Parma. La congiura fu capeggiata da Barbara Sanseverino Sanvitale, contessa di Sala e marchesa di Colorno, una delle più belle, colte e vivaci gentildonne del suo tempo. Scoperta la congiura  il Duca condannò alla pena capitale Barbara Sanseverino e tutti gli altri feudatari compromessi. 

La sentenza venne eseguita in piazza Grande (ora Garibali), nell’angolo detto del criminale, fra via Repubblica e via Cavour,  sabato 19 maggio 1612 alla presenza di una enorme folla di popolo. Su quell’oscuro e tragico episodio della storia di Parma Farnesiana sembra risultare non si trattasse di una vera e propria congiura. Ranuccio I° Farnese, tenace, inflessibile continuatore della tradizione politica della sua famiglia, mirante soprattutto a debellare i potenti feudatari Parmensi e ad impossessarsi  dei loro immensi beni, ingigantì ad arte la reale consistenza di quel complotto e con quella sentenza di morte riuscì a segnare il crollo della feudale casata nello stato Farnesiano. 

Con la Congiura di Fevdatäri, più che un’opera storica, rigorosamente documentata, Zerbini riuscì a creare un’opera d’arte e di poesia dialettale Parmigiana. Il “poemetto storico-narrativo”, è diviso in quattro parti di venti sonetti ognuna: I Fevdatäri, La Congiura, Al Procés, La Gran Giustìssia. Francesco Squarcia, scrittore, critico e letterario allora scrisse: “La prima cosa che mi ha colpito è il fatto che il poemetto non soltanto è il primo esempio del genere storico-narrativo; ma segna anche un interessante tentativo di uscire da certe tenerezze dell’idillio piccolo-borghese, che ha si, creato anche delle cose graziose nella nostra poesia dialettale, ma è ormai troppo scontato, è oltre qualcosa di più che l’impeto popolaresco che il gusto narrativo del complesso cioè un tratto che incide più a fondo e che rivela un estro sicuro, una visione e una meditazione che sono ben propri dello Zerbini”.  

Gli interpreti della lettura sono gli attori dialettali Luigi Frigeri, Enrico Maletti, Peppino Spaggiari. I 4 sonetti  sono preceduti  dalla spiegazione in italiano di Anna Berta Ceci, la regia è di Enrico Maletti. Il pubblico parmigiano abituato a vedere Luigi Frigeri, attore dialettale e capo-comico scomparso nell’agosto scorso, nelle parti brillanti di commedie con intrecci comici e amorosi, si accorgerà con questa lettura di storia di Parma che non ha nulla di comico, che Frigeri è stato un attore completo. 
(Nella foto i lettori: Luigi Frigeri, Enrico Maletti, Anna Berta Ceci e Peppino Spaggiari.)

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