"Al Condominni" poesia brillante in dialetto parmigiano di Bruno Pedraneschi,letta da Enrico Maletti

Estratto di un minuto del doppiaggio in dialetto parmigiano, realizzato nell'estate del 1996, tratto dal film "Ombre rosse" (1939) di John Ford. La voce di Ringo (John Wayne) è di Enrico Maletti


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“Parmaindialetto” è nato il 31 luglio del 2004. Quest’anno compie 16 anni

“Parmaindialetto” l’é nasù al 31 lùjj dal 2004. St’an’ al compìssa 16 an’

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venerdì 30 maggio 2014

IL PREMIO “LIBERTÀ PARMIGIANA” 2014. AL BRIGADIERE DEI CARABINIERI GIUSEPPE GIANGRANDE E IL PREMIO “DA PARMA AL MONDO” A LYDIA ALFONSI Sabato 31 maggio Palazzo Sanvitale ore 11 la cerimonia è aperta al pubblico. Tutta la cittadinanza è invitata.



Associazione Culturale

Libertà Parmigiana

 IL PREMIO “LIBERTÀ PARMIGIANA” 2014

AL BRIGADIERE DEI CARABINIERI GIUSEPPE GIANGRANDE
 

E IL PREMIO “DA PARMA AL MONDO” A LYDIA ALFONSI
 

Una edizione davvero particolare quella del Premio “Libertà Parmigiana” 2014 in programma sabato 31 maggio nella Sala delle Feste di Palazzo Sanvitale, sede di Banca Monte. Quest’anno, infatti, il riconoscimento dell’Associazione culturale fondata e presieduta dal giornalista e scrittore Pino Agnetti è stato attribuito al Brigadiere dei Carabinieri Giuseppe Giangrande ferito gravemente il 28 aprile 2013 mentre prestava servizio davanti a Palazzo Chigi. Nella stessa occasione sarà consegnato il Premio speciale “Da Parma al Mondo” alla grande attrice parmigiana Lydia Alfonsi. Il Presidente di “Libertà Parmigiana”, Pino Agnetti, spiega così le ragioni dei due premi: “Dal giorno del suo ferimento davanti alla sede del governo a Roma, la vita del Brigadiere Giangrande è cambiata radicalmente. A non cambiare però è stato lui, insieme ai valori per cui è entrato nell’Arma dei Carabinieri che proprio quest’anno celebra il Bicentenario della sua fondazione. Per questa scelta, il Brigadiere Giangrande continua a pagare, con coraggio e forza d’animo eccezionali, un prezzo altissimo. Sostenuto in ciò dalla figlia Martina, divenuta a sua volta un simbolo dell’Italia migliore e che non si arrende. Premiando questo nostro eroe, vogliamo anche rendere omaggio a tutti gli uomini e a tutte le donne in divisa che si sacrificano ogni giorno mettendo a repentaglio la propria vita per difendere la nostra sicurezza e la nostra libertà”. “Con identico orgoglio”, prosegue Agnetti, “abbiamo deciso di assegnare il Premio speciale “Da Parma al Mondo” alla nostra grandissima Lydia Alfonsi. Grazie a lei, il nome di Parma ha giganteggiato sui palcoscenici del mondo. Ed è per questo lungo debito di riconoscenza che vogliamo tributarle ora l’omaggio affettuoso di tutta la città”. La cerimonia di sabato a Palazzo Sanvitale inizierà alle ore 11 e sarà aperta al pubblico. Tutta la cittadinanza è invitata.

 Si ringrazia per l’ospitalità
BANCA MONTE PARMA

per ulteriori informazioni


Tgnèmmos vìsst
 
 
 
 

domenica 25 maggio 2014

Il Vangelo della domenica. Commento di don Umberto Cocconi.

 
 
Pubblicato da Don Umberto Cocconi  domenica 25 maggio 2014   alle ore  8,07
 
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui» (Vangelo di Giovanni).
 
Pentecoste si avvicina, lo Spirito Santo fa vibrare intensamente la sua presenza nella liturgia del tempo pasquale. Nel vangelo di oggi, Gesù cerca di introdurre più intimamente la comunità degli amici e dei discepoli nel mistero dell’Amore trinitario. Lo Spirito vuole farsi presente, dispiegarsi con tutta la sua potenza, per estendere su tutti quella sua presenza calda, efficace, trasformante, tra gli uomini e le donne che Dio ama “alla follia”. Tuttavia, nemmeno l’azione dello Spirito è irresistibile: ci sono ostacoli da superare, nel cuore dei singoli e nelle loro relazioni, in quello che è il complicato tessuto del mondo. Una logica misteriosa e stringente “parla” nelle parole di Gesù, che sembrano alludere a un effetto domino, a una reazione a catena vivificante, ma per nulla scontata. Le sue parole sono rassicuranti ed esigenti nello stesso tempo, come sempre. Cerchiamo di seguire lo snodarsi di questa “logica” semplice e nello stesso tempo difficile, come nessun’altra, sì da rendere Gesù instancabile nel comunicare con le sue opere e le sue parole l’azione dello Spirito. Il primo elemento è un’autentica “prova del nove”. Amare Gesù vuol dire osservare il suo “comandamento nuovo”: «Amatevi come io vi ho amato». Chi di noi si sente all’altezza di questa esortazione? Gesù sa bene quanto a noi tutti è difficile amarlo nei fratelli. Per questo e, soprattutto per questo, pregherà il Padre per noi e il Padre ci donerà “lo Spirito della verità”. Lo Spirito, pertanto – e questo è il secondo elemento -  ci aiuterà infatti a osservare il comandamento di Gesù: allora, si sperimenterà l’amore di Gesù e l’amore del Padre contemporaneamente, in quanto il Padre e il Figlio ci amano perché siamo divenuti figlio e fratello. Terzo elemento: lo Spirito ti rende capace di poter amare e nello stesso tempo chi viene amato può trasfonderlo in altri e in ciò che lo circonda.
 
 
Chiediamoci a questo punto: come si realizza il processo conoscitivo alla luce del vangelo? In primo luogo sicuramente attraverso i nostri sensi, che ci permettono di “far entrare” le cose dentro di noi. Noi tocchiamo, assaporiamo, gustiamo, vediamo, ascoltiamo e in tal modo interiorizziamo e “possediamo” la realtà. Eppure, questo non basta, sembra dirci Gesù; anzi, può addirittura portarci fuori strada, perché ciò che appare non è detto che sia. La conoscenza alla quale Gesù si riferisce, soprattutto nelle parole dell’evangelista Giovanni, è la conoscenza profonda, la conoscenza d’intimità, che nella lingua ebraica si traduce con un riferimento diretto all’amore sponsale. Se davvero vogliamo conoscere la realtà, il reale in sé, soprattutto per quanto concerne la condizione umana, dobbiamo “aprirci” all’altro e “sospendere il giudizio”. Solamente “intrattenendo” con le cose e soprattutto con le persone una relazione d’amore, cominceremo a conoscerle per quello che realmente sono. Per conoscere pienamente, bisogna credere, “fare affidamento”, essere prima di tutto aperti all’altro, senza pregiudizi, senza riserve mentali. Diveniamo aperti alla conoscenza solo se amiamo, ossia se siamo recettivi, attenti, non più concentrati su di noi, ma sulla realtà dell’”altro”, altrimenti avremmo solo una conoscenza meramente fenomenica, superficiale delle cose, lontana dall’essenziale. L’essere della realtà si dà a noi solo se amiamo davvero, arriviamo a sentire che ogni cosa, ogni realtà è “sacra”, sostanzialmente indisponibile: è un dono e la devo accogliere per quello che è. Accedo all’altro se lo amo, accedo alla realtà solo se la amo. Il “mondo”, però, non vive secondo la logica dell’amore, ma secondo quella della paura e del possesso, del controllo, del dominio, della “cosificazione”. Il “mondo” fa suo un sistema di potere basato sulla paura di perdere e sulla brama di conquistare, il che avvelena le relazioni ed è incompatibile con l’amore inteso come servizio.
 
La via che mi porta alla vera conoscenza è lo stupore, vale a dire non dare mai nulla per scontato. Lo stupore è tutto nella vita. Lo stupore è quella cosa che ti fa vibrare, che ti fa innamorare, che ti fa vedere in modo diverso le cose, che ti fa incantare di fronte al fascino del nuovo e purtroppo viene ucciso tutte le volte che siamo schiacciati dalla noia e non riusciamo più a dire grazie. L’abitudine è non appassionarsi più a nulla, è non avere più sogni. Altro nemico mortale dello stupore è la fretta: se sei stupito sei anche attento, sai cogliere, sai accogliere. Lo spirito di accoglienza dà all’altro, alla realtà, il tempo di rivelarsi, cosi si escludono la violenza, la prevaricazione e l’ansia di agguantare. Se andiamo di fretta siamo incapaci  di cogliere quello che c’è dentro il cuore altrui, il dramma delle persone, la verità a volte comprensiva anche di tormenti, di contraddizioni vere o apparenti. Una parolaccia di cui troppe volte facciamo uso è “ormai”. Questa rivela scoraggiamento, mancanza di speranza, perchè è un piano inclinato verso la tenebra, verso il fondo di ogni depressione. Ormai “an ghè pu gnent da fer”, si dice qui a Parma nel nostro dialetto. Sulle nostre labbra, invece, dovrebbe risuonare la parola “ancora”, che suona: “Mi attendo anche oggi qualcosa dalla vita”, mi apro al futuro, all’inedito. Allora sì che sta agendo veramente in noi lo “Spirito della verità”, che ci guida a conoscere, a fare esperienza della bellezza presente in ogni incontro, in ogni evento, perfino in quelli apparentemente risultano sgradevoli. Chi ama Gesù non solo è amato da Lui, ma ancor di più viene amato dal Padre, da colui che è l’Origine di tutto, dall’autore di ogni creazione e generazione. Che cosa vuol dire questo? Che con il tuo amore tu trasformi davvero ciò che ti si presenta e soprattutto puoi costruire relazioni degne di questo nome. Grazie al tuo amore, tu puoi trasformare chi hai davanti a te. Colui che “ti appare”, che ti viene incontro, è così trasformato dal tuo amore. Gesù ci ama al punto da farci diventare i suoi “amici”, le persone più care, i fratelli amatissimi. Il Padre ci ama e proprio per questo ci fa diventare figli, i suoi figli diletti, fratelli del Figlio. Dimmi come mi ami e scoprirò chi sono realmente per te. Io divento me stesso grazie al tuo sguardo, al tuo esserci per me. E’ in questa “conoscenza amorosa” il segreto per raggiungere la pienezza della nostra umanità. Saremo pienamente umani nella misura in cui permetteremo al divino amore di affiorare in noi. 
(DON UMBERTO COCCONI)


venerdì 23 maggio 2014

"IO PARLO PARMIGIANO" HA PRESENTATO AL "BEL SIT" DI FORNOVO IL QUARTO NUMERO DEL MENSILE "LA CICIARON'NA". A CHIARA FONTANESI RITIRANO LA PATENTE PERCHE PIENA COME UNA VASCA, ENRICO MALETTI NUOVO SINDACO DI FORNOVO, SANDRO PIOVANI AL POSTO DI DONADONI AL PARMA COME ALLENATORE. PIZZAROTTI SHOK

 
(CLICCA SULLE FOTO PER INGRANDIRLE)
 
 
  
 
 
Nelle foto: alcuni momenti della serata al ristorante
 "Bel sit" di Fornovo
 
Tgnèmmos vìsst

"Il Pagéli 'd l' an' di Crozè in djalètt Pramzàn". Testo pubblicato sulla Gazzetta di Parma del 21 maggio 2014

 
Testo in dialetto parmigiano

Pavarén déz : Cminsèmma da Pavarén, fin in ùltom gran profesjonìssta e fondamentäl in chi an’ chì e pù che ätor a znär par tgnìr trancuill l’ambjént in-t-un momént un po’ particolär, a m’ in dispiäz ch’ l’ a sia l’ùltma volta ch’a t’ fagh la pagéla, e có dir un ragas cme tì ? trèj  paroli chi välon cme un poema : GRASJA ÄD TUTT
 

Mirànt òt : ‘na cuälca incertèssa in fónda ( e ‘na cuälca incertèssa la gh’ l’à  avùda anca al so barbér  socuànt volti ) mo p’r alméno séz méz al pù fort portér dal campionät ch’ l’arìss meritè d’andär in Brazil;  a s’ é vdèmma sòtta  ala Nord tra un pär äd méz l’òmmo
Bajza séz  :na partìda discréta in campjonät  e vùnna impresionànta in Còppa Itàlja a Ròmma ! va bén a t’ si giòvvon, tutt pardonè, mo sérca äd dormir atàca a di pòmm ch’ a t’ madurìss pù ala zvèlta
Casàni déz : parténsa  col freno a man tirè, mo da novémbor inàns un tarsén ecesjonäl, inteligént e bón sia davanti che dardè, e dòpa n’ an’ acsì vèddor che ai mondjäl  a gh’ va  Abate e Maggio l’é ‘na còza ch’ la n’ sta né in cél né in téra
Rosi òt : la pòsja dir tùtta ? mi spér ala fén äd lùjj ch’ al pòsa tornär indrè dal Sasól, parchè l’é un zugadór ch’ a m’ piäz bombén e anca un ragas ch’ l’äva dimostrè äd savér onorär la maja e ch’ l’é anca bón; cme a m’é dispiazù ch’ al sia partì, sarìss contént  s’ l’ artornìss indrè
Mendes sètt : il pòchi partìdi ch’ l’à fat al n’à mìga sfigurè brìza, l’éra  ‘drè  crèssor partìda dòpa partìda e fòrsi l’é  stè giùsst mandärl’a zugär un po’ äd pù, con dispiazér äd la so petnadóra dato che tutt i dì al s’ prezentäva con dil petnadùri nóvi e mäj vìssti

Felipe séz : vè Felipe, se jerdlà Cerci l’avìss casè déntor al rigor col séz chi a l’arìss tajè in dù e al sarìss dvintè un bel trì sèch : mo dato ch’ a sèmma tutt in fésta a s’arcordèmma dil còzi béli e basta cme ch’ il socuànt partìdi ch’ a t’é fat prìmma äd  “l’embolo” äd Cagliari; dai acua pasäda e andèmma su par ch’ l’ätra
Lucaréli déz e lode : zugär a trentaséz an’ al pù bél campionät  ädla cariéra vól dir ésor un profesionìssta ezemplär oltra che a un gran zugadór ! al centräl pù fort dal campionät  sénsa sé e sénsa ma, un Capitàn déntor e fóra dal camp, un crozè e un pramzàn onoräri e mi són orgoljóz d’avér la so màja. Pisaròt prepära ‘na ciäva ädla citè che Ale a s’ la merita tùtta. Ale m’arcmand, sta mìga gnan’  pensär d’andär via, parchè a t’ vén a ligär mi al colón’ni dal Tardini ( e insèmma a Lucaréli a gh’ metèmma anca Morón, che al sò che Stefano a ‘t zugh ancòrra con la crozäda sòtta ala maja dal Latina al post ädla canotéra e incó  a t’ si contént tant cme nojätor e il mé pagéli  i t’ rivon sémpor e a t’ j’ a god da mat. Stefano l’é anca tòvva ch’ l’ Europa chi, e in bòcca al lòv che magàra a s’ catèmma st’ an’ ch’ vén )
Palètta òt : oh Paletón ‘na cuälca zbandäda a t’ l’é fata chi in fónda, però a ’n vój mìga  scordär  tutt il partìdi strepitózi ch’ a t’è  zughè e la tò gentilèssa anca fóra dal camp cuand a t’ sèmma gnù a catär col me amìgh  Riko, e dzèmma ch’ a t’èmma anca portè fortón’na, dai e in bòcca al lòv p’r al Brazìl, ch’ a té t’ farè onor sicur
Molinär déz : raport cualitè/prési al màsim posìbbil dato ch’ l’é costè zéro e l’à fat un grandìssim finäl äd campionät, con un pär äd gol e un rendimént sémp’r altìssim, afidàbil cme un diesel todèssch, inteligént e modést, Pédor… in Francia i dìzon “ca va sans dir”, a Pärma pù o méno a s’ diz compàgn : confermè !
Schelòt òt : Galgo o cunjì, pù che ätor a t’ gh’é la corsa d’un cavarjól e la grénta d’un can da càsa; dòpa déz minud ch’ a t’ si rivè a paräva ch’ a stìss a Pärma da déz an’, a t’ si entrè sùbbit in sintonia coj compagn, l’alenadór la socetè e i tifóz, e in camp a s’é vìsst e come, gol, corsa e prìmma ancòrra sudór, ch’ l’é còll ch’ a vrèmma
Gobbi òt : Massimo fòrsi al prìmm contént  cuand l’é rivè Molinär a t’ si stè ti, acsì té t’ si podù arpozärt un po’ dòpa tri campionät  tirè bombén e zughè ala granda; e cuand a gh’ é stè bizòggn cme jerdlà  sìra a t’é fat anca al centräl ! zugadór “a l’antìga”, pochi bali e tanta lèggna ! ezemplär !
Biabiany òt : Guidolin prìmma e Donadón adésa, du gran Mìsster chi t’àn ciapè par man e un pas ala volta a t’ si dvintè un zugadór äd balón e mìga pù vón da maratón’na; séz gol, in parècci partìdi zugädi decizìvi e anca un grand spirit äd sacrifìssi in diféza ; oh po’, bjónd a ’n’ é s’ pól miga vèddrot mo còll  li a gh’ pensarà la tò moróza nojätor do ori ala stmana rezistèmma anca basta ch’ a t’ contìnnov a zugär acsì
Marchionni òt : grande Marchino, n’ätra scomìssa vénsa prìmma da Pédor e po’ da Donadón, socuànt  pociädi  in-t-la pisìna äd Cocón, fosforo e maruga a bìllich li in méza, diretór d’orchéstra in pónta äd fiorètt e anca ‘na cuälca sacagnäda bén däda cuand a n’é stè ora ! con du centorcampìssta  d’atorna con ‘dla gamba second  mi a t’ pól fär n’ätor du an’ ancòrra a chi livél chì
Gargàn sètt : topo gigio al gh à dil potensjalitè spaventozi, però al s’ fa mäl un po’ trop dé spès e cuand al zuga d’ogni tant al s’ pjäz un po’ trop e al fa dil  c**ädi, però mi vón ch’ a còrra cme lù a l’ò vìsst raramént, e cuand al dìz dabón e al pasa la bala al so compagn pù azvèn sénsa pensär d’ ésor Maradona, l’é un mediàn cme poch, ansi pochìssim 
Paról déz : ot gol pezànt bombén, corsa straordinäria, taticamént ecesjonäl, ragas educhè, modést, sémpor soridént e inteligént : a gh’ manca cuél ?? dirìs äd no ! col Capitàn a t’ si stè al crozè col rendimént pù ält st’ an’,  adésa a t’ vè strameritatamént in Brazìl, in bòcca al lòv anca a ti Marco, e la mé speransa l’é ch’a t’ pòsa vèddor ancòrra con la crozäda adòs ala fén äd lùjj !
Obi séz : sarìss un sénsa vót, l’à zughè sìnch  minud in cróza, tutt da vèddor, sperèmma prìmma  äd tutt ch’a s’ pòsa romp’r un po’ méno déd chi inàns
Munäri sètt : Oh Gianón té t’ si magnè du gol a Ròmma e col Genoa chi sarìsson podù costär carìssim, però a t’ gh’é la ghìggna simpatica e té m’ dè l’idea d’ésor un gran bräv ragas e vón ch’ al pól gnir  bón in parècc’ momént äd la partìda dónca Gianón mi a gh’ scometrìss che st’ an’ ch’ vén a t’ pòs fär molt méj
Acquah déz : a m’ l’arcord  l’an’ pasè prìmma d’andär via ch’ al n’éra gnanca bón äd stopär la bala, adésa  l’à imparè i témp äd zógh, tecnicamént  al né pär gnanca pù lù tant l’é miliorè, e po’ un fìzich ch’ al pól vìvor  äd prepoténsa lì in méza e cme difati l’é un divertimént vèddor ch’ a n’ n’in strabùcca du o trì  tutt il partìdi; anca chi Pédor dato ch’ a gh’é al dirìtt äd riscàt,  m’arcmànd,  portär’l a ca’ ‘na volta par tùtti  e anca ala zveltén’na
Palladén séz : fèmma fénta ch’ a ’n sia sucés njénta, ch’il do coj***di ch’a t’é combinè st’ an’  j’ a mandèmma sòtta  l’ùss e fèmma fésta dato ch’ a s’é vìsst domenica ch’ a t’ s’ér contentìssim cme tutt e  m’arcmànd, a t’ dovrìss stär ancòrra a Pärma, un brìzinén pù äd grénta e vója äd bocär la bala, che po’ cme técnica  a  né t’ gh’é da imparär njénta da nisón
Cerri déz : metèmma il man avanti e a gh’ dèmma col vót chi in prospetìva e par còll ch’ l’à fat cól giovanili l’an’ pasè e st’ an’ : però sémp’r a propòzit dil tozädi, mo col ciùff lì chi é ch’a  t’al fa ?? mo gh’ iv tutt al stés barbér ???

Sansón séz : n’ätor che s’ l’artornìss indrè sùbbit a ’n cridarìss mìga : e dir che anca a Sasól l’à rissgè äd zugär mìga e cme difati al gènio veronéz l’à fat a päri col record äd Pasaréla, sìnch  partìdi zéro pónt; a tutt il manéri  dato che con l’Europa sarvirà socuànt zugadór in pù, chilù al podrìss artornär indrè sùbbit, dato ch’ al conosèmma e second mi l’é bón, mo bón bombén 
Galòpa déz : sa tè gh’ la cavìss andär a päri con la sfortón’na da adésa ala fén ädla cariéra a né t’ dovrìss ciapär gnanca pù un fardór; a tutt il manéri t’al sé che a Pärma ormäj a t’ vrèmma bén tùtt parchè a né t’ mòl mäj e rivarà bén al momént anca par tì äd cavärot il sodisfasjón ch’ a té t’ meritarìss tùtti
Amauri déz : al Re Leone, con un po’ äd crinéra bjanca, al da ‘na cuälca bocäda äd meno, mo cuand al  bòcca j’én bocädi chi läson al sìggn: a son contentìssim parchè al n’ à mäj molè, cuand al zuga al gh’ é mètta sémp’r al sentvìnt par sént e al dimòsstra d’avér la crozäda in-t-al cór, tri an’ fa al s’à salvè, e domenica al s’à regalè l’Europa… confermè anca lu !
Casàn déz : Fantantonio, e dir che a Pärma dal 1990 inàns äd bón a n’èmma vìsst pasär a sentonär, mo un géni acsì a ’n l’äva mäj vìsst ! al gh’à la capacitè d’ésor bél anca cuand al zbalja la zugäda, e st’ an’ a s’é vìsst di pasag’, di  colp, di nùmmor che nojätor pòvor mortäl a ’n s’éron  gnan d’avìs chi podìsson ezìsstor ! Inùttil girärgh atorna l’é stè decizìv anca par la convinsjón ch’ l’à trasmìss a tutt i so compagn, e anca cuand al s’à fat rabìr un po’ tutt a znär, mo l’à dè la scòsa decizìva a l’ambiént, in pozitìv, e giustamént l’é  stè premiè col Mondjäl ! che spetacol ragas che lavor !!!!
Donadón déz e lode : e cme sémpor Mìsster pochi, paroli : gràsja  äd tutt, ädla profesjonalitè, l’educasjón, la serietè, la competénsa, l’ imàgina ch’ l’à trazmìss äd Pärma in tutt Itàlja e in tutt al mond; sinceramént, con tutt i pajas e i saltimbanch ch’ a gira in-t-al mond dal calcio, avér un Sjòr con la S majùsscola col sìmmbol  äd la mé scuädra e la mé citè insìmma al taschén dal zachètt al mé fa ésor ancòrra pù orgoljóz ! GRAZIE GRAZIE E ANCORRA GRAZIE e a fagh sénsa dir ch’ a spér che st’ an’  ch’ vén al sia ancòrra l’alenadór ädla mé scuädra
Boys e tifóz : Tardini e curva anni 90 jerdlà  sira, tifo bojént e la sensasjón ch’ a sia cminsè al rimbäls dòpa avér tochè al fond j’ultom du o tri an’; la scuädra ch’ a tira al pùbblich  e al pùbblich ch’ a tira la scuädra, e via ch’ a s’ torna a girär par l’Europa con la speransa ch’ al pòsa ésor un gir lóngh, al pù lóngh posìbbil 
Ghirärdi e Leonärdi déz : oh Diretór stavolta a gh’ la fagh  la pagéla ahn ! parchè Bibì e Bibò j’ àn fat un méz caplavór ( ansi tri cuärt pù che méz ) e adésa ch’ j én entrè in pjén’na sintonia con la citè e i pramzàn i risultät  i s’én vìsst sùbbit : bravìssim a tutt dù e bravìssim  a tutt còj ch’ a lavora in Socetè, ‘na volta a se dzäva par rìddor, adésa al digh e tutt i tifóz j’al dìzon dabón : GRAZIE GHIRO E GRAZIE PIETRO E AVANTI CROCIATI,  a s’ catèmma fra tri méz, bón’ni vacansi  a tutt !!
Tgnèmmos vìsst

Testo di Crociato 63


Correzione ortografica a cura di Enrico Maletti

giovedì 22 maggio 2014

Da l'8 maggio a "SPASSO" per l'Europa. Organizzato da l’Associazione Aeronautica, diretta dal col Claudio Bernardini, con il coinvolgimento di Assoarma, presieduta dal col. Donato Carlucci. QUINTO GRUPPO DI FOTO

(FOTO DI MARISA D'ANNIBALE)
(CLICCA SULLE FOTO PER INGRANDIRLE)
 
La Cattedrale di Friburgo
Campanile della Cattedrale
Il Portale della Cattedrale
Università di Friburgo
Qui non rubano le biciclette
Torre antica con Mc Donald incorporato
Teste vere
Saluto a Friburgo
 
Tgnèmmos vìsst
 
 

mercoledì 21 maggio 2014

L'associazione FIAB-PARMA Bicinsieme organizza la seconda uscita di PEDALI NELLA NOTTE

 
 

Un modo diverso di usare la bici per scoprire i dintorni di PARMA 
con le sue ampie offerte culinarie, nel silenzio della notte.

Venerdi  23 maggio PEDALI NELLA NOTTE è alla seconda uscita stagionale (dopo il successo della prima).
Destinazione: Basilicagoiano, una decina di chilometri nella tranquillità delle campagne per mettere le gambe sotto un tavolo alla Pizzeria Il Gambero (prezzi molto contenuti).
Il ritrovo è alle 19:30 in Via Bizzozero, partenza 19:45. E' obligatorio il giubbetto ad alta visibilità e  fanali funzionanti (i ciclisti sprovvisti non potranno essere accettati). Si consiglia vivamente il casco. 
 
Assicurazione: soci FIAB-PARMA 1 €,  non soci  3 €
 
Riferimento  Roberto: 335.6246690  

A sén’na cól màscri italjàni. TESTO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA DI PARMA DI OGGI 21 MAGGIO 2014 NELLA RUBRICA "Tgnèmmos vìsst"



(Testo blu in italiano)
A cena con le maschere italiane

Sabato 24 e domenica 25 maggio, Parma sarà per la terza volta la capitale  delle maschere allegoriche italiane. Nelle precedenti edizioni del 2012 e 2013, la nostra città ha ospitato questa manifestazione ideata e voluta da Maurizio Trapelli, in arte (lo Dsèvod) la maschera di Parma, dove sono state ospitate circa duecentocinquanta maschere provenienti da varie regioni e città d’itallia. Sarà una vera e propria sfilata di maschere per la città che sfileranno e animeranno la città dalla Ghiaia a Parco Ducale. Ma il momento dove tutt i partecipanti si troveranno insieme è la cena di sabato 24 dalle ore 20, con menù tipico parmigiano nel salone della parrocchia di Sant Andrea in via Berzioli 11 dove potranno partecipare i parmigiani e stare in compagnia per una sera con le maschere Italiano con un contributo di 20 euro. Per la prenotazione 3388517259 info m.trapelli@gmail.com.   

(Testo giallo dialetto parmigiano)
A sén’na cól  màscri italjàni.

Sàbot 24 e doménica 25 magg’, Pärma la srà par la tèrsa volta la capitäla dìll màscri  italìàni. In-t-jli  edisjón dal 2012 e 2013, la nostra citè  l’à ospitè  cla manifestasjón  chì ideäda e volsùda da Maurizio Trapelli, in ärta (al Dsèvod)  la màscra  äd Pärma, indò  è stè ospitè  cuäzi dozentsincuànta  màscri  ch’j én gnùdi da tutt il regjón  e citè d’itàllja. A Srà ‘na véra e pròprja sfiläda äd màscri  par la citè chì sfilaràn  e i portàran alegrja    dala Giära al Zardén Pùbblich. Mo al momént indò tutt  i partecipànt  is’ cataràn insèmma  l’é  la sén’na  äd sabot  24 a òt ór äd sìra, con menù  tìppich pramzàn  in-t-al  salón  ädla paròcchia äd Sant Andrea in via Berzioli 11 indò  podrà  partecipär  anca al pùbblichi pramzàn  e stär in compagnia  par ‘na sìra con il màscri  Italjàni  con un contribùt  äd 20 evro.  Par la prenotasjón  3388517259 info m.trapelli@gmail.com. 
(Tgnèmmos vìsst)
E.M.